Forme dell’atto direttivo nel greco neotestamentario. Politeness, testualità e mutamento linguistico

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Publicado 21-02-2022
Liana Tronci

Resumen

Questo studio analizza le espressioni dell’atto direttivo nella lingua neotestamentaria, con particolare riferimento al tema della politeness e costituisce la prima tappa di una ricerca più ampia. I dati per questo lavoro sono tratti dal Vangelo di Matteo. La forma più tipica per l’espressione di atti direttivi in greco antico è l’imperativo flesso alla seconda persona. Strategie linguistiche che attenuano la forza dell’atto direttivo rendendolo più polite operano sia sul piano sintagmatico (uso di forme allocutive come κύριε ‘signore’; combinazione dell’imperativo con espressioni come εἰ βούλει ‘se vuoi’) sia su quello paradigmatico (forme verbali alternative alla seconda persona dell’imperativo: il futuro, da un lato, e la terza persona, dall’altro). Alcuni atti direttivi rivolti da Gesù ai suoi interlocutori potrebbero sembrare molto impolite, se considerati al di fuori del contesto di enunciazione. Il fatto che non lo siano getta una prospettiva nuova sia sull’analisi del testo evangelico sia nelle ricerche sulla politeness/impoliteness.

Abstract 208 | PDF Downloads 455

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